Fotocamere #3. Banco ottico di grande formato a corpi mobili.
Le prime fotocamere sono una evoluzione delle camere ottiche usate da pittori e scenografi per riprendere con una corretta prospettiva i paesaggi (vedi Fotocamere #2. La camera ottica di Canaletto). Alla scatola al posto del foro stenopeico viene montato un obiettivo, e la scatola di legno è sostituita da un soffietto in tela per permettere la messa a fuoco e una volta ripiegato diminuire l’ingombro per il trasporto.
Lo studio fotografico di André Adolphe Eugène Disdéri a Parigi nel 1855.
Una fotocamera Deardoff, formato 20×25 cm (8×10 inch) in legno di ciliegio.
Ansel Adams con una fotocamera Deardorff (circa 1950)
Una fotocamera Sinaf F prodotta dal 1970 fino a fine del secolo scorso (immagine dal sito del fotografo Bjorn Christiansen)
Una fotocamera Sinar P a corpi mobili, prodotta dal 1970 a fine secolo scorso. Il corpo (o piano o standarda) anteriore porta l’obiettivo e quello posteriore il vetro smerigliato su cui comporre l’inquadratura e infilare al momento dello scatto lo chassis con la pellicola. I corpi sono mobili, basculabili e decentrabili per permettere il controllo della prospettiva e della profondità di campo.
Visione dell’inquadratura rovesciata sul vetro smerigliato di una Sinar F
Fotocamera Cambo 20×25 cm (8×10 inch) e chassis.
Sinar F con dorso digitale.